La terapia logopedica è necessaria in presenza di un Disturbo Specifico del Linguaggio, ossia in caso di ritardo o disordine di uno o più ambiti dello sviluppo linguistico.
Tale disordine si manifesta nei bambini dai 18-24 mesi fino ai 4-5 anni e oltre (es. età scolare) con una limitazione o atipia dello sviluppo lessicale, morfosintattico e/o della comprensione verbale.
Il Logopedista valuta l'evoluzione dei bambini parlatori tardivi verso un possibile disturbo del linguaggio. Inoltre dà un contributo alla diagnosi per inclusione e valuta l'utilità della presa in carico.
Quando si presenta un piccolo paziente, si affrontano le seguenti tre fasi:
1. Valutazione: dapprima è necessaria una valutazione accurata di tutti gli aspetti del linguaggio: fonologia, lessico, morfosintassi, abilità narrative, con utilizzo di test standardizzati, oltre alla valutazione del linguaggio spontaneo del bambino; descrizione della severità del disturbo, estensione e tipologia;
2. Trattamento: successivamente si imposta il trattamento logopedico, stabilendo gli obiettivi di base (es. normalizzare l'eloquio spontaneo), i successivi obiettivi intermedi (es. eliminare o ridurre le sostituzioni consonantiche) e specifici (es. incrementare le abilità di produzione di parole), le procedure (es. training percettivo) e le attività (es. giochi di ascolto e produzione tra coppie di parole) da svolgere per raggiungere questi obiettivi;
3. Misurazione dei risultati: attraverso la somministrazione di test standardizzati e la valutazione dei miglioramenti nella vita quotidiana e nella scuola (es. insegnanti), si misurano i risultati conseguiti, spesso importanti e decisivi.
Se il paziente è già in età scolare la valutazione logopedica ai fini di una diagnosi di un disturbo di apprendimento, dovrà essere integrata da un lavoro di equipe con altri specialisti, attraverso una valutazione degli apprendimenti, un trattamento personalizzato al singolo paziente ed infine una misurazione dei risultati.
Dislessia e Linguaggio
Ulteriori evidenze sull’efficacia dell’automatizzazione del riconoscimento sublessicale per il trattamento della dislessia evolutiva
Patrizio E. Tressoldi (Università di Padova), Roberto Iozzino (Centro per i Disturbi Cognitivi e del Linguaggio – Roma),
Claudio Vio (Servizio di NPI, ASL 10 Veneto Orientale).
Psicologia Clinica dello Sviluppo, 11,1,27-37, 2007 (vedi allegato)
Parole in corso Vol. 2
Materiali per il recupero delle difficoltà ortografiche.
Come aiutare i bambini della scuola primaria che non riescono a superare le difficoltà di scrittura delle singole parole, soprattutto quando le corrispondenze suonosegno, fonema-grafema diventano ambigue o irregolari?
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Un metodo per l'insegnamento delle abilità grafo-motorie
Mentre da tempo sono disponibili metodi e strumenti validi per affrontare le difficoltà di tipo ortografico (disortografia) o per imparare a comporre un testo scritto, sono invece scarsi i contributi per l’insegnamento e il recupero delle abilità grafo-motorie (disgrafia).
Il corsivo dalla A alla Z - La teoria
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